Le tristi notizie di bullismo online nei confronti di ragazzi con disabilità, purtroppo, non sembrano placarsi. L’ultimo episodio reso noto dalla cronaca è avvenuto a Randazzo (Catania): i carabinieri avrebbero denunciato tre pregiudicati di 33, 34 e 40 anni, per i reati di “diffamazione e circonvenzione d’incapace”.
La vittima, avente una disabilità intellettiva, era diventata il nuovo malsano divertimento di un gruppo di “amici” che, sfruttando le sue difficoltà e la sua vicinanza ad una comunità religiosa del paese, l’hanno portata ad iscriversi ad un gruppo WhatsApp denominato in modo ingannevole “Fratelli di Gesù”.
Il ragazzo, fuorviato dal nome del gruppo, accetta l’invito finendo purtroppo quella stessa sera in una trappola tesa da tutti i partecipanti: nel corso di una videochiamata di gruppo gli altri tre hanno “catturato” l’attenzione della vittima con discorsi provocanti, cominciando a spogliarsi fino a rimanere in intimo. A quel punto, però, l’amministratore avrebbe chiesto al ragazzo con disabilità di andare oltre spogliandosi completamente. Così, quest’ultimo, asseconda il gruppo pubblicando una propria foto nudo che subito diventata di dominio pubblico, circolando per il paese.
Per fortuna l’immediata richiesta d’aiuto della famiglia del ragazzo ai carabinieri ha permesso di bloccare i tre responsabili.